MODENA. Storie di vita, di problemi sociali, di attualità, di fame nel mondo, di guerre, di immigrazione e migrazione: tutto questo si riscontra nelle opere a tecnica mista di Paolo Malagoli esposte, fino al 3 aprile, alla Redecocca Art Gallery. Ciò che conta non è solo l'opera nel suo valore formale, ma anche per il procedimento narrativo che quasi impone al visitatore la lettura delle scene che acquistano uni andamento circolare. La complessità delle storie offre uno spazio all'immaginazio ne, alla fantasia di chi guarda, per i giochi di prospettive accattivanti, dove le sfumature del colore formano virtuali strutture architettoniche, colonne, torri, fortezze o rivisitazioni ad effetto di luoghi storici come le chiese rupestri monolitiche scavate nella roccia di Lalibela in Etiopia. Particolari sono anche gli umani o umanoidi, quasi sempreignudi, esseri primitivi in continua evoluzione, che popolano le storie concepite dall'artista modenese. Ricca e sofisticata è la tecnica, dove l'uso di colori a olio, acrilici, acquerello, pastelli, inchiostri, abilmente combinati, creano un mondo surreale, a volte metafisico, pur legato però alla concretezza di alberi quasi sempre spogli, allo scorrere di fiumi straripanti, a draghi volanti, a castelli immaginari e immaginifici creati con false prospettive ma piantati solidamente a terra. il tutto è sempre ricco di particolari, graficamente perfetti in un'unica composizione e pure in dittici, trittici epolittici. Insoliti gli accostamenti, le metamorfosi, le ambiguità, i mutamenti, i temi simbolici e onirici. Il quadro si offre comeenigma, tra immaginazione e favola, in un montaggio di compresenze di immagini che recano memorie del mondo d'origine. Continue sono le variazioni di configurazioni dinamiche in una inestricabile rete di elementi, anche minimi, e di figure che consentono di recuperare la profondità di vicende storiche, di percorsi dell'umanità. Per le composizioni affollate, che si articolano su una moltitudine di episodi figurativi, espressi in uno stile particolarissimo e quasi arcaizzante, l'opera di Malagoli può richiamare quella di Hieronvmus Bosch. La mostra, a cura di Aldo Leonardi, può essere visitata venerdì, sabato e domenica, dalle 16.30 alle 19. Ingresso libero.